La corrida del corredino

Arrivate al secondo trimestre di gravidanza, le settimane passeranno velocissime, anche se siete in gravidansia, e in un attimo avrete il piede già nel settimo mese. Per quanto, se appartenete alla categoria delle gravide ansiose, avrete tentato già in tutti i modi di acquistare tutto il necessario per la valigia dell’ospedale in tempi non sospetti (ma anche trio, fasciatoi, tutine di ogni forma-dimensione-colore, lettino, pannolini, e via dicendo), avrete sicuramente trovato numerosi ostacoli disseminati sul vostro percorso che vi avranno fatto rallentare la maratona “prima della classe così non mi ansio”. Ma pur avendoci messo tutte le vostre indiscutibili forze (più o meno, dato che in questo periodo, almeno la sottoscritta, si sente la pressione sotto le scarpe), tentando di fare il più perfetto salto in lungo della storia, librandovi nell’aria come maestose gazzelle, il risultato sarà stato quello di esservi incollate la stecca cadendo rovinosamente fuori dal materasso di gommapiuma, con un tonfo da goffo ippopotamo. Ma non per il vostro girovita che si sta gonfiando in maniera proporzionale al vostro fondoschiena (quella è un’altra ansia che affronteremo poi), ma perché tutti, in modo volontario o inconscio, cercheranno di ostacolarvi nel vostro proposito migliore: essere pronta a qualunque evenienza.

Per alcuni questo suona come portarsi sfiga da soli, per altri come una sana abitudine razionale. In qualità di gravida ansiosa sono più propensa alla seconda visione del mondo anche se, soprattutto ora, mi si è contaminata con la prima. In ogni caso, voi vi sarete messe il caschetto alla sturmtruppen, troppo calzato sugli occhi per vedere i vari pali disseminati sul vostro cammino, e sarete partite come treni per raggiungere gli obiettivi. Bene, la prima ondata di ansia verrà generata da chi appartiene alla prima categoria “Ma che vuoi fare tutto ora, è presto…e poi iniziare troppo presto porta male…aspetta almeno il settimo mese”…in questo gruppo sono da inserire un po’ tutti tra commesse, amici, qualche parente superstiziosa, le voci interiori che hanno fatto il corso accelerato di bastardaggine, e anche forse, qualche cicogna in volo…fido marito cerca di tenere più che altro a freno le voglie spasmodiche di acquisti taglia neonato che stanno iniziando a pervadere la gravida (ansiosa o meno) già dal quarto mese, per preservare l’integrità patrimoniale della famiglia.

La seconda ondata di ansia vi colpirà proprio lì, al centro del vostro essere “shopaholic”, proprio lì dove nuove connessioni neurali vi stanno trasformando da fashionista (non proprio il mio caso) …

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LoSapevatePresentazioneIn questa calda domenica di fine Agosto in città, mentre mio figlio mi riempie di affettuosi calcetti per farmi stare serena, ho deciso di inaugurare una piccola rubrica in cui, per una volta, non sentirete blaterare la gravida ansiosa, ma cercherò di riportare qualche informazione seria e rispettabile che possa rallegrare e intenerire (magari anche rasserenare) le ansiosette come me.

Da oggi parte la nuova avventura de I “lo sapevate” della Gravida Ansiosa (link qui).     Stay tuned!

Parole, parole, parole

Cercare di far sembrare tutto esilarante non è sempre semplice, soprattutto in gravidanza, o meglio in gravidansia, ma ci sono delle situazioni che a lungo andare, se perpetrate nel tempo, diventano talmente ridondanti da sembrare quasi una persecutio ad personam dai risvolti comici. Credo, infatti, che ci sia un folletto tanto simpatico quanto masochista (lo stesso che suggerisce ai piccolini di mettersi podalici due giorni prima del parto) che si diverte a prendere in giro la povera gravida già in preda a stati ansiogeni, mettendo sulla sua strada caricature umane di ogni tipo, con storie e leggende da racconto epico cavalleresco. Eh si, perché dicerie e detti (e deliri, aggiungerei io) sembrano proprio presi dal Medioevo. A volte la gravida ansiosa si sente intrappolata in un vorticoso gioco dell’oca, monopoli o affini (o come piacerebbe a me, in un bel videogioco di quelli sparatutto) il cui scopo è arrivare incolumi alla fine tra “evita quello, torna indietro di tre caselle, spostati sulla destra” e via dicendo, in cui ogni carta pescata è una nuova avventura che metterà alla prova la nostra eroina.

Sarà capitato a tutte di incontrare amici, parenti e conoscenti che portavano con sé una bella storia da raccontare, ma non una di quelle da ridere o romantiche no, mica puoi raccontare alla gravida ansiosa la favola con i micetti carini e coccolosi, no, ma qualche leggenda tramandata di generazione in generazione sulla figlia della sorella della comare della bisnonna della trisavola che ad occhio e croce sarà vissuta tra il 1500 e il 1800.

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Le voglie sono un evergreen, rimangono in top five da decenni. Assolutamente evitare di toccarsi parti troppo in vista quando ci viene voglia di fragole, more, mirtilli o altri frutti rossi, cioccolata…ma se ci viene voglia di patatine fritte, pollo allo spiedo o gelato al puffo non saprei quale potrebbe essere il risultato…ovviamente la scienza non conviene con le forti motivazioni sulla correlazione tra voglie e macchie sostenute dalla nostra vicina di casa. Quella delle collane e dei girocolli, poi, non saprei se definirla inquietante o spersonalizzante…in ogni caso la prima reazione a caldo è strapparsi di dosso immediatamente il girocollo di perle della bisnonna, senza indugio né pena per la pioggia di sfere che ne consegue. La seconda reazione (dopo aver raccolto ogni singola perla per farla ri-infilare), con la mente un po’ più lucida, ma non troppo, è di accantonare i girocolli o le collane troppo strette, prediligendo quelle di una lunghezza sufficientemente ampia per prendere a lazzo la luna (come dire: per non saper né leggere né scrivere ma anche qui fondamenti scientifici non ce ne sono).

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Tempo di vacanze, tempo di zanzare

La gravida ansiosa, pur non smettendo di essere tale, si prende qualche giorno di vacanza. Continuate a seguirla perchè il prossimo post sarà tutto da ridere e arriverà subito dopo Ferragosto.

Buone vacanze mie care gravide ansiose. Vi lascio con questa illustrazione che non corrisponde molto alla realtà (non sono così malata), a parte l’antizanzare (rigorosamente naturale) ma visto che siamo in tempo di Olimpiadi, mi sembrava appropriata.

Non dimenticatevi di essere fiere di voi!!! Non siete strambe siete solo in gravidANSIA!

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Buonanotte e sogni…d’Ansia

Visto che in gravidanza le cose sono tutte semplicissime (vedi cibo e compagnia), ovviamente qualche altra cosetta la dovevamo aggiungere. Infatti, la gravida ansiosa, mie care, fin dall’inizio ha avuto a che fare, come penso molte altre di voi, con la fatidica domanda: ma quando dormo, che posizione devo assumere? A me personalmente questo tarlo ha attanagliato la mente fin dalle prime settimane.

Dormire-Gravidanza-Fianco-Sinistro

Nel letto non sono una che si gira come un’indemoniata (rubo le coperte a mio marito per diventare un involtino di stoffa, quello si), qualche volta cambio per colpa delle gambe che di tanto in tanto mi fanno male…ma la mia posizione preferita in assoluto è a pancia in sotto. Certe dormite che non vi dico! Quando sono rimasta incinta, la cosa più ovvia mi è sembrata eliminare, a malincuore, l’atteggiamento notturno da bradipo in letargo ed assumere posizioni più consone. I primissimi giorni, quando ancora non avevo chiesto all’oracolo telematico (leggi: internet), dormivo girata su un fianco con una mano che avvolgeva la pancia, per sostenerla (non vi dico che anchilosi la mattina). Poi ho scoperto che l’evoluzione in campo “prodotti per le gestanti” ha creato oggetti morbidi (leggi: cuscini) e comodi, che possono risolvere numerosi problemi. Anche qui, prima di arrivare alla conclusione di acquistare una di queste moderne tecnologie, ho provato con i famosi tre cuscini da mettere uno tra le gambe, uno sotto la pancia e uno sotto alla testa…tutto bene fino a che non decidevo di andare in bagno o girarmi. Una strage di guanciali e per rimettermi nella posizione fetale di quando mi ero coricata si poteva assistere a scene un po’ fantozziane. Alla fine ho ceduto al cuscinone intero fatto appositamente per la situazione. Lo so, ho ceduto, perdonate questa debolezza.

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Anticipando un po’ d’ansia

Il caldo torrido e le vacanze felicemente, ma anche un po’ ansiosamente, forzate rendono l’aggiornamento con nuovi post un po’ più rallentato. Ma, anche se sembra, in realtà la gravida ansiosa non va mai in vacanza, o quasi, anzi è l’ansia che non prende mai una pausa.

Riflettevo su una frase pronunciata da Charlie Brown in una striscia dei Peanuts di C.M. Schultz (non ricordo bene quale): La vita è sostituire una preoccupazione con un’altra. Ebbene si, mie care, penso che sia davvero una grande verità…vero per la vita di tutti i giorni, figuriamoci in gravidanza.

Frase

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Cib-ANSIA 2

Vi è mancata un po’ di ansia in questi giorni? Se l’ultimo post della gravida ansiosa sulle calorie in gravidanza, forse, era un po’ più leggero del solito, da questo non si scappa. Ebbene si, perché parlando di cibo, come vi avevo già detto qualche giorno fa, si potrebbero scrivere fiumi e fiumi di parole.

Se mantenere un peso stabile o, meglio, che cresce in modo non eccessivo seguendo i classici manuali di ginecologia, è un’impresa ardua ma che ci prendiamo in carico come moderne eroine, soprattutto per evitare che il giro vita post-parto sembri una ciambella da mare mezza sgonfia, evitare alcuni cibi (nocivi, pericolosi, contaminati) o disinfettarli in modo ossessivo per non contrarre batteri che su di essi si possano essere adagiati, è davvero sfibrante. Fisicamente e psicologicamente. Fisicamente perché per togliere l’amuchina dalle verdure e dalla frutta ci vogliono almeno un migliaio di risciacqui (il bicarbonato alla gravida ansiosa dopo un po’ sembrava non essere molto efficace). Sfibrante perché la testa è sempre in allerta e vi farà rimporre anche quello che state mettendo sotto i denti, in un mezzogiorno di fornelli con la fame che vi contorce lo stomaco. La mente delle gravide ansiose, ricordate bene, è subdola e si insinua nei vostri dolci pensieri culinari per infrangerli contro la dura e cruda realtà. Della vostra immaginazione, ma realtà.

Ora a parte queste digressioni sceniche, esistono effettivamente rischi e pericoli che potrebbero compromettere lo stato della nostra attesa, dello sviluppo del piccolino e la nostra salute. Non sto qui a fare l’elenco di quello che si può mangiare o no in gravidanza, perché per quello ci sono mille siti molto più autorevoli di questo che elencano cibi si e no, ma ancor meglio c’è il medico di fiducia.

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Cib-ANSIA: la dieta della gravida

Ci ho messo un po’ per arrivare a questo post perché l’argomento richiede tempo e riflessione. No, a parte gli scherzi, penso sia il momento di affrontare la questione cibo in gravidANSIA. Anticipo già che con ogni probabilità ci sarà il post numero uno, due e forse anche tre vista la mole di cose da non poter mangiare, le possibili cose da contrarre e le cose che generano ansia (ho volutamente parlato di cose per lasciare un po’ di suspense).

Parto innanzitutto dal rapporto con il cibo che, per quanto non ossessivo prima della gravidanza, si è manifestato un po’ ostile già dai primi mesi. La prima cosa che la ginecologa mi ha detto è che avrei dovuto evitare di prendere troppi chili, massimo dodici, per poter scongiurare complicazioni, diabete gestazionale e tante altre cose che ogni futura mamma si sarà sentita dire. Benissimo. Nessun problema, regime alimentare alla mano e lieve nausea mi sembravano una buona premessa per evitare la lievitazione fisiologica. Ma non avevo fatto i conti con: noia dovuta a riposo forzato, golosità di base pre-gravidica e gravidica, passione spasmodica per pizza, pane e carboidrati e via dicendo. Il primo scoglio, dunque, che mi si è presentato davanti in questo divertente stato di gravidANSIA è stata l’angoscia da aumento di peso. Non sono mai stata una persona estremamente attenta alle calorie, ma nemmeno un tritarifiuti, diciamo il giusto equilibrio tra “sono perennemente a dieta e mi nutro di aria” e “portatemi un altro hamburger e patatine, salse e quanto di più calorico esista al mondo.” Ma pur avendo un equilibrio interiore (molto molto precario riguardo il cibo) lo spauracchio di metter su peso eccessivo sta diventando un tantino troppo invadente.

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Calci di inizio…ansia!

Dopo tanta attesa finalmente giunge il momento, in gravidanza, in cui il piccolino incomincia a far sentire la sua presenza. Iniziano i primi calcetti e la futura mamma si sente più tranquilla. C’è chi avverte i primi movimenti già verso la 19a-20a settimana, chi più tardi ma, in ogni caso, prima o poi, il tanto atteso momento arriva. Dunque, voi penserete, che finalmente anche la gravida ansiosa inizi a rilassarsi, a pensare che è tutto ok e che quei piccoli movimenti possano regalarle un abbassamento di tensione notevole. Beh, a rigor di logica, dovrebbe essere così, ma la mente della gravida ansiosa genera mostri come il sonno della ragione. Quello che per una gravidanza normale, risulta essere un momento piacevole in cui il calcetto del pargolo arriva inaspettato, nel caso di una gravidANSIA, dal momento in cui il “circo” si mette in moto, diventa una specie di droga anti-agitazione che, però, non essendo rilasciata regolarmente, produce l’effetto contrario. Certo un po’ esagero nel calcare la mano, ma può capitare che nella mente della gravida ansiosa (io e mille altre future neo-mamme) si formulino domande del tipo: si muove troppo, forse c’è qualcosa che non va? Oggi non l’ho sentito per niente, forse c’è qualcosa che non va? Il calcio era debole, forse c’è qualcosa che non va? Insomma, un loop mentale da cui non esce salvo nemmeno il corazzato futuro papino che con tanta amorevole premura, cerca di farci rinsavire.

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Ansia da genere umano

La gravidanza porta con sé sbalzi di umore che nemmeno una giornata bipolare di primavera. Se poi si rivela essere una gravidANSIA, l’interazione con il genere umano, e con alcune categorie in particolare, potrebbe diventare complicata. Sarà capitata a tutte quella giornata un po’ storta in cui vedere gente frenetica che ti passa a destra e a sinistra, sfrecciando come un road-runner nel deserto americano, fa solo che aumentare il nervosismo. La città non è desertica, però, e a volte lo spazio è, alquanto, ridotto per manovre fisiche repentine e poco calibrate, ergo…furia omicida a duemila. Se poi è la gravida ansiosa a dover fare i conti con la gente che vive in un mondo tutto suo, beh, ormai lo sapete come finisce.

Prendete il caso in cui uno debba andare a fare la spesa, fare un giro per negozi o semplicemente una passeggiata in una strada più o meno affollata di persone. Bene, io cerco sempre di calcolare il mio spazio vitale per non andare ad intaccare quello altrui, ma certi tipi non si regolano assolutamente. Mettete la condizione che voi state guardando una vetrina, o uno stand in un negozio…c’è sempre, e ripeto sempre, la tizia che prende la ricorsa e, dall’altro capo della strada o della superficie espositiva, punta la tua stessa area di azione e in un secondo ti sta addosso come un cane da tartufi. Te la ritrovi spalla a spalla, o addirittura dietro, che ti schiaccia contro lo scaffale per prendere qualcosa che, dopo che tu ti sarai tolta, perderà di interessa. Bene. Di mio cerco di essere tollerante, mi scanso, magari ripasso dopo che la gentile signora è andata “fuor dalle balls” e cerco di mantenere una respirazione da meditazione zen. Ma ora che sono in gravidANSIA la prima cosa che mi viene da fare è coprirmi la pancia con le mani, per evitare bruschi contatti con gomiti, mani volanti che sembrano non avere un padrone e…borse giganti senza controllo. Si, è vero, le abbiamo tutte, ma c’è chi, come la sottoscritta e molte molte altre donne, tiene la borsa in modo tale che non arrivi prima lei del resto del corpo. Comunque, probabilmente è uno stato portato dalla gravidanza, visto che l’ho riscontrato in molte amiche, ma lo stare in luoghi molto affollati e chiusi, può generare un filino di ansia che prima, da brave shopaholic, non avevamo. Quindi le lunghe maratone all’insegna dell’acquisto perfetto, sono terminate, almeno momentaneamente. Ho riscontrato, inoltre, che su di me, tutto questo ha un potere che riesce a trasformarmi da gravida ansiosa a gravida rabbiosa. Lo so, lo so, che al bambino la rabbia fa più male dell’ansia (e per questo mi ansio)…il dramma è che, poi, non riesco ad esternalizzare questo mia voglia di manifestare la mia intolleranza verso alcuni soggetti del genere umano e, per alcuni minuti, ho il sangue che mi ribolle.

Gravidanza-Supermercato

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Usciamo?…Apetta, consulto la mappa delle buche!

In questi giorni estivi, tra saldi, ferie di amici e parenti e caldo eccessivo, l’idea di uscire, spostarsi e fare cose è divenuta sempre più pressante, un po’ per esigenze personali (la clausura no, non la reggo più), un po’ perché tutti vogliono vedere la panciotta e stare insieme per condividere questo bel momento. Tutto fantastico, se non fosse che, per spostarsi in questa grande città, occorre prendere la macchina. Voi direte: e che problema c’è? In teoria problemi non ce ne sarebbero, se non fosse per i crateri e le valli che si sono create sulle strade rattoppate mille volte. E qui arriviamo al nocciolo della questione…le tanto temute buche! Perché, dovete sapere che, per una gravida ansiosa come me, le buche sono come la kryptonite per Superman, il taglio di capelli per Sansone e il tallone per Achille (beh per me, uno dei tanti talloni…) e generano ansia, tanta ansia. Se i primi tempi sono riuscita a tergiversare e far spostare tutti dal nostro lato della città, ora, purtroppo, è giunto il momento di lasciare il nido per raggiungere nuove mete.

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Kit di Sopravvivenza per il Bagno Pubblico

Alzi la mano chi non ha mai guardato con un certo disgusto un bagno pubblico, non si è trattenuta le proprie necessità per ore pur di non andare in quel luogo infestato da germi e chi, in stato di necessità, non ha cercato posizioni da acrobata pur di non essere minimamente sfiorata da quelle superfici pestilenziali. Ovviamente, mi rivolgo soprattutto al genere femminile, quello maschile, si sa, ha agevolazioni tutte sue. Nel caso di stato di gravidanza la questione diviene veramente drammatica. Con il passare delle settimane la pancia cresce, l’utero si ingrandisce e il nostro frugoletto comincia a pesare sulla vescica che, dopo anni di onorato servizio in cui trattenersi non era un problema, ci abbandona crudelmente e rende necessario l’uso del bagno pubblico, qualora si voglia mantenere una vita attiva e sociale. Quindi, in gravidanza, si inizierà a conoscere bene ogni bagno di ogni singolo centro commerciale, ristorante e attività di qualunque genere.

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In una situazione normale, le più coraggiose tentano di mantenere una posizione sollevata e, con la rapidità di un fulmine, entrano ed escono nemmeno fossero Flash. Quando, però, l’emergenza “plin plin” colpisce una gravida ansiosa che, oltretutto, ha la pipì timida ed è pure schifiltosa, beh, allora lì iniziano i problemi. Ricadendo, ovviamente, in questa triplice categoria, per me uscire ed avere un emergenza così, ormai onnipresente, date le quantità spasmodiche di acqua introdotta nell’organismo, a causa di una calura estiva senza ritegno, è una bella gatta da pelare.

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Gravidansia Premium Membership

Innanzitutto voglio precisare che, ad avere una gravidANSIA non ci si deve sentire in colpa. Le motivazioni sono tante, e tutte fondate. Tanti tentativi, un percorso difficile, l’inesperienza, la giovane età o l’età matura, precedenti non andati a buon fine e via dicendo. Quindi mi sento di dire, alzando un po’ la voce, siate fiere della vostra gravidANSIA e portatela con onore. Attaccatevela al petto e siatene fiere.

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Non c’è niente di male ad essere preoccupate purché, tutto questo, non diventi fonte di panico, depressione e pensieri deleterie anche per il bambino. Contate sulle persone che vi vogliono bene, loro capiranno, non tenetevi tutto dentro perché le cose, nella nostra testa, diventano eccessive, quindi lingua a briglia sciolta e pensieri positivi. Fate affidamento sul vostro/a ginecologo/a, se avete un dubbio parlatene e cercate di evitare diagnosi fai da te (i blog e i forum con le esperienze delle altre mamme sono importantissimi ma pensate anche che non sempre l’esperienza di una, sarà necessariamente la vostra). E poi c’è sempre il nostro beneamato e fido maritino. Se vedete che sta indossando un’armatura medievale e si è messo in assetto di difesa, non vi preoccupate, avrà letto qualche blog di neo o futuri padri e starà, come voi, affrontando la situazione come meglio può. Quindi…non lo stressate ma non abbiate paura di parlare e condividere le vostre paure, vi renderete conto che sono anche le sue. Il mio ormai ha l’appuntamento fisso con il mio confessionale delle 18, l’ansia delle 20, le contrazioni delle 22 e la visita dalla gine ogni lunedì da quando abbiamo scoperto di essere in attesa e poi…è sempre pronto, notte e giorno, chiavi in mano.

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Gravidanza o Gravidansia?

Non avrei mai pensato di iniziare a scrivere un blog sulla gravidanza. O meglio, sulla mia gravidanza. Scrivere mi è sempre piaciuto, ma non di cose così strettamente personali. Da quando ho scoperto di essere incinta, ho pensato che, magari, avrei potuto tenere un diario dove annotare reazioni ed emozioni per poi rileggerlo un domani, o farlo leggere a mio figlio. Ma, poi, qualcosa è cambiato…

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Mi è successo di fare una corsa in pronto soccorso (tra le mille visite dalla ginecologa), in una mattina di inizio estate per delle piccole, quasi insignificanti, perdite rosa. Panico, allarme generale di marito e genitori per sentirsi dire, una volta lì, che, a parte il fatto che tutto procedeva per il meglio, forse, quelle perdite le avevo sognate data l’ora, notte piena, e che magari dovevo abbassare un po’ il grado d’ansia. Ansia, io? Ma no, la diagnosi è totalmente sbagliata. Ansiosa io? Ma va? Io che igienizzo tutto con bicarbonato e disinfettanti ad hoc, anche mio marito fra un po’, io che quando devo cuocere la carne la prendo con i guanti, io che mi controllo mille volte al giorno con la carta igienica per vedere se c’è qualcosa che non va, io che non prendo la macchina per evitare possibile danni causati dalle buche (vivo a Roma e di recente più che una città di marmo come diceva Augusto, è diventata una gruviera svizzera), io che…beh forse, a ripensarci bene…però giuro che le perdite c’erano, erano lì che mi guardavano e io che guardavo loro, con il microscopio ad alta risoluzione, però le guardavo e le ho viste bene. Per non parlare delle contrazioni e del dolore ai reni che mi è venuto subito dopo averle viste. Mi stava quasi tornando anche il ciclo secondo gli input che inviava il mio corpo.

A guardarla bene in faccia, effettivamente, per quanto qualche piccolo problemino in precedenza ci sia stato, la mia si è rivelata essere più che una gravidanza, una gravidANSIA. E qui arriviamo al nocciolo della questione. Non credo di essere l’unica e ho quindi pensato che, cercando di riderci su, magari, in gruppo, questi mesi passeranno più veloci e spensierati. Prendersi un po’ in giro, fa bene, e prendere con più leggerezza fobie e paure (vere o presunte), penso che possa solo giovare.