Una storia interessante

A rischio di diventare monotona e ripetitiva, l’argomento di questo nuovo post è ancora una volta l’allattamento. In questa occasione però vorrei abbandonare un po’ i miei panni di ansiosa non più gravida.

Vorrei parlarvi di un qualcosa che, seppur già conoscevo, non ho mai approfondito e, soprattutto, persa nel caos dei primi giorni subito dopo l’arrivo di Mr Pippins, ho totalmente dimenticato ma che, in realtà, sarebbe potuta essere una grandissima risorsa.

Sto parlando della Leche League, la Lega del Latte il cui scopo, fin dalla sua fondazione negli anni Cinquanta, è stato, ed è, quello di aiutare le neomamme ad avviare un sereno allattamento. Diciamo che La Leche League sta ad una neo-mamma come Obi Wan Kenowi sta a Luke Skywalker.

Oggi per augurare a tutte le mamme (neo e non solo, con seno o biberon in mano) una festa piena di meraviglie e baci, vi lascio con la sua storia.

Buona Festa della Mamma

LecheLeague-Storia-LegaLatte

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La favola del tempo

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La Festa della Mamma si avvicina, chi si prepara da tempo per il regalo perfetto, chi invece aspetterà l’idea dell’ultimo minuto, a tutti il consiglio è di regalare un po’ di tempo per sè stesse a queste mamme sempre immerse nel loro meraviglioso ruolo.

Nel nuovo post per PrincipesseColorate è il tempo delle mamme ad essere protagonista in una piccola ma sincera riflessione.

Il tempo, le favole e le mamme perennemente in ritardo

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Ansia liquida da allattamento

Sono passati cinque mesi da quando è arrivato Mr Pippins nella mia vita ed è giunto il momento di fare un bilancio su qualcosa che risulta essere un argomento spinoso. Ho letto di tutto, opinioni, libri, consigli per gli acquisti e leggende metropolitane. Mi ero preparata nel periodo della gravidanza neanche avessi dovuto fare una gara olimpionica. Ho seguito la dieta dei campioni, fatto le prove generali fino a che la prima da mettere in scena è arrivata, e le sue repliche non sono andate come la regia le aveva pianificate.

Ebbene si, per quanto Mr Pippins sia stato bravissimo fin dal suo primo attacco, perfetto, quasi da manuale direi, l’allattamento non è andato come avrei voluto.Il quadretto idilliaco che mi ero dipinta nella testa era quello di un’allegra e florida mucca svizzera al pascolo con il suo vitellino ma mi sono ritrovata proiettata nell’Urlo di Munch con Mr Pippins affamato e strepitante. Il concetto di “a richiesta” non è comunque ben comprensibile fino a che non lo si prova e per quanto io mi sia impegnata e dedicata a mio figlio con abnegazione, più di una suora di clausura, il risultato non è stato dei migliori. C’è chi sicuramente penserà che non abbia tentato il tutto per tutto e chi invece virtualmente mi darà una pacca sulla spalla a dirmi “Ci hai provato non è colpa tua” ma con aria poco convinta.

Allattamento-Seno-Artificiale

Per quanto saggiamente un’altra mamma mi abbia detto che i bambini crescono ugualmente con il latte artificiale, la cosa non ha tirato su il mio spirito di madre affranta per essere stata così scarsa in un qualcosa vecchio come il mondo. Pur essendo stato un fallimento a metà, in quanto l’allattamento di Mr Pippins è stato misto (un po’ del mio lo ha sempre preso e lo prende tutt’ora), non riesco a seppellire quel senso di colpa che mi porto nel cuore. Se poi ci mettete anche che accendendo la tv, in un primo pomeriggio un po’ stanco, ti passa davanti agli occhi la notizia che il latte  materno  è  anche  un  potente Continua a leggere “Ansia liquida da allattamento”

Idee poco ansiose per primaverili domeniche familiari: nuovo post per Principesse Colorate

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Niente da fare, i giorni scorrono via velocissimi e tra prime nozioni di svezzamento, musica in fasce, cambio pannolini con una mano sola, il mio amato blog e le mie amate gravide ansiose (e non) restano un po’ in disparte. Ma giuro che il cervello si sta rimettendo in funzione e presto, molto presto (non è una minaccia), arriveranno nuovi ansiosissimi post (visto che ormai è il mio marchio di fabbrica).

Per chi sentisse la mancanza e per chi capita per la prima volta su questo sito, un nuovo post comunque oggi c’è ed è quello che ho scritto per PrincipesseColorate.

E’ arrivata la primavera ed è giunto il momento di dismettere tutone e pigiamoni sbavati e svomitati e uscire a prendere una boccata d’aria con il partner e i pargoli. Potete trovare alcuni suggerimenti per visitare mostre e musei con attività da 0 a 99 anni.

La primavera fuori casa: cosa vedere e dove portare i piccoli di casa

Da fare senza ansia. 😉

Per ora passo e chiudo, un saluto a tutte le gravide ansiose neo e di lungo corso e a tutte quelle che gravide non sono più ma ansiose si.

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Ansia da genitorialità altrui

Dopo un periodo di stop fisiologico in cui il cervello dell’ansiosa non più gravida si è completamente rincretinito alla sola contemplazione del pargolo, eccoci di nuovo qui con nuove ansie non più da gestante ma da mamma. I giorni sono schizzati via neanche ci fosse qualcuno che li lanciasse con una fionda (e come dice fido marito “l’unica cosa che mi ricordo del primo mese è la Abatjour del comodino sempre accesa” che tradotto sarebbe “notte e giorno si sono fusi insieme”).

90 giorni in cui mister Pippins è cresciuto, evoluto, cambiato, ha svomitazzato l’inimmaginabile, (la lavatrice è sempre in funzione) e ha fatto conoscere alla sua adorata mamma nuove ansie e nuove paure (a ragione o a torto si vedrà più avanti), 90 giorni in cui la pediatra di famiglia (nel senso che è stata prima la mia e ora, dopo un solenne passaggio di consegne, è diventata anche di Mr Pippins) è tornata ad essere la mia migliore amica e, vista la vicinanza dello studio con casa nostra, anche uno dei miei luoghi preferiti (a parte gli scherzi, non sono così tanto patologica, ho solo i livelli di ansia sintonizzati sulle frequenze giuste per tenere alta l’allerta). Insomma, per parafrasare un vecchio slogan di una nota marca di pasta: Dove c’è il pediatra, c’è casa. Ma dato che la mia Dottoressa non è associata alla Asl, abbiamo dovuto fare la conoscenza di quella della mutua, la Dottoressa “mille scale senza ascensore”.

Ora, tutto questo per introdurre un argomento che con la pediatra e le possibili ansie da malattie (quelle saranno un capitolo a parte) non c’entra proprio nulla ma è qualcosa che si insinua e serpeggia soprattutto nelle sale d’aspetto pediatriche. Il confronto con la genitorialità altrui, meglio nota come “sindrome da occhiata di dissenso” o del “mio figlio non lo fa (o de “lo fa già” a seconda dei casi).

Avete presente quel momento di convivialità leggermente annoiata che serve solo per riempire ed unire l’arrivo e la partenza? Quella conversazione un po’ frivola in cui si scambiano  complimenti sulle  rispettive  creature?  Insomma, il  momento  in  cui  le  altre Continua a leggere “Ansia da genitorialità altrui”

Cambio tacco, cambio vita: da mamma a fashion addicted in un clic

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Innanzitutto Buon inizio 2017 a tutti! Il tempo sta scorrendo inesorabile e da quando è arrivato Mr Pippins si è fatto così veloce che sono già passati 42 giorni e l’ansiosa non più gravida ha difficoltà a decifrare l’esatto giorno della settimana, quindi perdonate l’assenza, che posso dirvi più che giustificata, e nel frattempo che mi si ricaricano le pile dell’ansia per poter ripartire con nuovo sprint in questo anno appena cominciato, vi lascio con un post scritto per PrincipesseColorate.

Un po’ di femminilità  e un po’ di mammitudine andranno perfettamente d’accordo con la rivoluzionaria invenzione del tacco che si cambia in un attimo, da 2 a 12 cm in un clic . Leggere qui, per credere.

Per ora saluto tutte le mie gravide ansiose arrivate quasi al termine, quelle che ancora sono nel mezzo del cammin di nostra ansia, quelle che, come me, restano gravide ansione pur non essendo più in dolce attesa e tutte le anime pie che continuano a seguirmi.

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Piccolo vademecum del visitatore opportuno

Le mamme e le neo-mamme lo avranno pensato, lo avranno detto, lo avranno letto in tutte le salse ma si sa, repetita iuvant soprattutto a parenti, amici e conoscenti. Quindi anche per questo blog e per la gravida ansiosa è arrivato il momento di annunciare il suo elenco dei DO NOT nel momento del pellegrinaggio casalingo per visitare il piccolo pargoletto sceso, non dalle stelle, ma dall’utero materno. Eccone alcuni, anche se potrei continuare ad oltranza.

  1. Non presentarsi mai senza preavviso…non serve farsi annunciare dal banditore medievale, ma concordare con i neo-genitori la propria visita sarebbe l’ideale.

  1. Se al telefono non vi risponde nessuno, non fate mille tentativi, per passare poi a strade alternative come chiamate senza sosta sul cellulare, chiamate e messaggi whatsapp e via dicendo…no, i neo-genitori non sono partiti per mete esotiche con il pargolo, stanno solo cercando di riposare e creare un clima sereno per il nuovo arrivato. Abbiate pazienza.

  1. Se avete raffreddore, influenze varie, tosse, virus intestinali cercate di evitare di andare a trovare il nuovo arrivato. In questo momento la neo-mamma ha tante cose a cui pensare, avere anche l’ansia di una possibile malattia che la debiliti o possa creare qualche problema al piccolino, non è certo l’ideale per lei. Cercate, dunque, senza che nessuno ve lo debba ribadire, di evitare la visita.

  1. Quando entrate in casa del nuovo arrivato, prima di baciare tutti e avvicinarvi al piccolo, andate a lavarvi le mani: insaponatevi bene per almeno 20 secondi e sciacquatevi con acqua calda.

  1. Per quanto la vostra salute sia ferrea, evitate baci sulle guance o sulle mani del piccolino. Se dorme lasciatelo tranquillo. Vi piacerebbe che qualcuno nel cuore della notte vi svegliasse solo per farvi due facce buffe?

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La gravidanza è finita, evviva la gravidanza!

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La gravida ansiosa è lieta di annunciare che da 8 giorni esatti non si può più ritenere tale, o meglio: la gravidanza è finita e il 25 Novembre è arrivato Mr Pippins, un fagottino pieno di amore!

E’ finita la gravidanza si, ma non la gravidansia! Perchè, vi domanderete! Ormai non c’è più motivo, ormai siamo fuori da quel turbinio emotivo di calcetti sentiti non sentiti, dalle mille ecografie per vedere se il piccolo sta bene, dalle ansie di essere o meno capace di proteggerlo con il proprio corpo. Non è finita semplicemente perchè il cordone ombelicale lo hanno tagliato in sala parto fisicamente, ma quel legame così forte non si potrà interrompere mai e la gravidansia, quello stato di apprensione gestazionale, me lo porterò dietro per sempre.

Dunque se pensavate di liberarvi così della gravida ansiosa, mi dispiace dirvi che non lo farete e che continuerò a dilettarvi (si fa per dire) con nuove ansie e nuove esilaranti (si spera) avventure tragicomiche.

Vi dico già che è pronto un bel post per i prossimi giorni! 😉

La gravida ansiosa e i bijoux nascosti: nuovo post su Principesse Colorate

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Nuovo post per Principesse Colorate, questa volta un po’ diverso dal solito. Mi sono cimentata in un tutorial (realizzato a 4 mani con il marito) per creare un quadro porta bijoux frutto della mia follia da “Pulizie di Pasqua” prima dell’arrivo di Mr Pippins (e qui tutto torna in modo circolare).

Mie care gravide ansiose se avete ancora tempo fatevi aiutare a realizzarlo dai fidi mariti, se siete agli sgoccioli intanto leggete e diffondete il post. Spero che vi piaccia.

Come un quadro può diventare un porta gioielli lo trovate qui, con tanto di illustrazioni per realizzarlo passo passo.

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Nuove prospettive: il parto come non l’ho mai pensato

Mi sono resa conto che dall’ultimo post scritto dalla e sulla gravida ansiosa è passato un mese. Un mese in cui gli impegni si sono quadruplicati (invece di ridursi al minimo visto che siamo giunti ormai quasi alla fine di questa gravidanza ma, ne sono certa, non della gravidansia e più in là vi dirò le mie motivazioni) e tra corso preparto, monitoraggi, impegni dell’ultima ora, il tempo sta scivolando veloce verso quello che, emotivamente, sarà l’evento più devastante della vita della gravida ansiosa, in senso, ovviamente, positivo (spero). Di buono c’è che tutto questo correre a destra e a sinistra ha smorzato un po’ le ansie, non perché le ha curate, ma solo perché le ha messe in secondo piano, per cause di forza maggiore. Insomma, come dire, pensare ad altro ha anestetizzato un po’ quella parte di cervello che tende ad andare in paranoia frequente. Ma non preoccupatevi perché dalla gravidansia non si guarisce così facilmente, anzi, potrebbero arrivare, quando meno ve lo aspettate, ricadute più turbolente.

Infatti, dopo giorni e giorni di cose da fare, programmare, risolvere mi sono fermata un attimo a riflettere, vuoi per via dell’incontro con la psicologa durante il corso preparto, vuoi perché l’occhiata lanciata al calendario mi ha fatto comprendere che due settimane non sono poi così tante e l’arrivo di Mr Pippins è più che imminente e, soprattutto, per il fatto che no, non sarà una cicogna a bussare con il becco alla mia porta, ma ci dovrà essere un bel lavoro di squadra da entrambe le parti (Gravidansia+Mr Pippins).

In questo mio riflettere mi è tornato alla mente anche uno dei tanti libri letti in questi mesi. Si, la gravida ansiosa è una secchiona (se non lo avevate capito) e, se le ansie che si fa venire da sola non sono sufficienti, occorre trovarne di nuove con letture ben specifiche. Era un po’ che ne volevo parlare, ma per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato. E la ragione non è niente di più del fatto che è un libro controverso, o meglio, così l’ho vissuto io all’inizio, un libro che ti mette di fronte a una visione completamente diversa dalla tua di quello che sarà il momento del parto (e i momenti immediatamente successivi), terrificante, terrorizzante e che ti fa pensare che, forse, se la notizia si diffonde troppo, il premio madre dell’anno non te lo daranno (ma tanto non me lo darebbero in ogni caso). Ma, poi, ti rendi conto che risale al 1975 e che, in tutti questi anni, nessuno è stato mai arrestato per “obbligo ad una nascita brutale”. Si, perché sulle prime pensi che, forse, gli Spartani non erano nemmeno così duri con i nascituri e che, la selezione, avveniva ben prima del bagno finlandese. Poi cambi idea.

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Sto parlando di Per una nascita senza violenza di Frédérick Leboyer*, un testo che non fa rimanere indifferenti, che in molte hanno letto e che, almeno per ciò che riguarda la gravida ansiosa, è stato davvero illuminante. Non dico che sia stato una folgorazione sulla via di Damasco, perché di certo una soluzione al problema posto non sono riuscita a trovarla, ma, quantomeno, leggendolo fino in fondo, sono riuscita a cambiare opinione su quello che sarà questo magico evento, passando da torturatrice medievale (come pensavo inizialmente) a possibile effetto placebo per mio figlio. La cosa che, sicuramente, ho pensato facendomi strada in quel turbinio di emozioni, sensi di colpa e visioni tragiche, è stato che tutte le mie paure sul parto sono frutto di un egoismo che una madre dovrebbe mettere da parte. Non sono io il Calimero della situazione, ho deciso di intraprendere il cammino della gravidanza consapevolmente, comprese le gioie e i dolori del parto, mentre Mr Pippins si trova nell’occhio del ciclone senza averlo scelto, in qualche modo. E questo cambia tutto.

Per chi non lo avesse letto, questo libro, scritto dall’ostetrico e ginecologo francese Frédérick Leboyer, descrive il parto visto dalla parte del piccolo che sta venendo al mondo, di come le cose cambiano per lui e di cosa, in qualche modo, si può cercare di fare per rendere meno traumatica l’esperienza. Fortunatamente i meccanismi di preservazione mentale dopo un po’ formattano il cervello e cancellano, o almeno relegano nell’anfratto più remoto, l’evento che qui è descritto come il momento più traumatico che si possa vivere, altrimenti, se ne avessimo memoria, forse saremmo già estinti da un pezzo.

Cito alcune frasi della prima parte che reputo significative per comprendere meglio:

Si dice e si crede che il neonato non sente nulla. E invece sente tutto. (p. 26)
[…] e la sua pelle, che ne è della sua pelle? Sottile, fine, quasi priva di epidermide, viva come una scottatura: il minimo contatto la fa vibrare. (p. 30)

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Donare e scambiare è meglio di gettare!

Il post di oggi sarà leggermente diverso rispetto a ciò che normalmente scrivo. Vorrei promuovere una bella iniziativa (giuro che non mi hanno pagata! ^_^).logo-complete-squareArrivate all’ultimo mese le future mamme, pur se la stanchezza inizia a farsi sentire, non smettono di pensare che ciò che hanno acquistato per il pargolo non sia sufficiente e continuano a fare shopping (ma se non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto, come fanno, vi chiederete? Ma c’è lo shopping online, ovvio? Che oramai è diventato lo spauracchio di tutti i futuri papà e non solo).

Il cumulo di vestiti, body, completini, diventa quasi da sepolti in casa se aggiungete i regali (spesso sbagliati) dei conoscenti. In più, l’angioletto della casa cresce a ritmi spaventosi e ciò che ieri andava bene, oggi è troppo stretto. Allora che si fa? Spesso non c’è nell’immediato l’esigenza di qualche amica, sorella, cognata di poterne usufruire e dunque le scelte sono due: o mettere tutto bello sistemato ed imbustato nel soppalco in attesa di utilizzi futuri (vostri o di altri) con il rischio di non tirarlo più giù o donarlo.

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La seconda opzione, nel momento in cui decidete che il guardaroba del piccolo che ha solo sei mesi è più fornito di quello del baby-kardashian, forse è la migliore. In un mondo di sprechi, perché non far circolare un po’ di energie positive e buoni sentimenti? E allora diamo il via al dono senza lo scopo di aver nulla in cambio…ma se proprio non fa per voi anche lo scambio a costo zero è una bella idea, utile, soprattutto a non far cumulo di oggetti e indumenti che, con il passare del tempo, inevitabilmente diventano inutilizzabili e demodè (diiamo così per non dir vecchi). Allora chi ha tempo, non aspetti tempo e precipitatevi sul sito di baby-bop, un progetto creato da genitori per i genitori. Continua a leggere “Donare e scambiare è meglio di gettare!”

I Cenerentoli: nuovo post su Principesse Colorate

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Nuovo post della gravida ansiosa per PrincipesseColorate. Questa volta vi parlo di quella figura mitologica che, fortunatamente per noi, oggi sta diventando sempre meno rara: gli uomini che aiutano in casa, sopratutto se avete una pancia che inizia ad assomigliare a un guscio di tartaruga gigante!

Nuove figure familiari: i Cenerentoli – Riflessioni sociali sulla trasformazione (momentanea) dei ruoli domestici lo trovate a questo link.

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Dal libro degli incontri del corso preparto, capitolo secondo

In quel tempo…A parte gli scherzi, come anticipato nell’ultimo post, la narrazione della saga delle avventure della gravida ansiosa, durante il corso preparto, continua. Ed eccoci qui con nuovi dubbi, perplessità, voglia di riderci su e qualche consiglio che spero sia utile per tutte le future mammine in dolce attesa.

Partiamo dal presupposto che a me, quando vado al corso preparto, sembra di stare a Fantasilandia, sono convinta che sia utile almeno per una cosa (ma sono troppo cattiva perché è utile anche per altre) e cioè socializzare. Ebbene si, la socializzazione tra future mamme è importante, perché? Per diversi ordini di motivi ma i due principali, secondo la sottoscritta, sono:

  • Ti impedisce di impazzire dietro alle tue ansie patologiche condividendole con altre donne che ne hanno di uguali (o, magari, se siete fortunate anche di più assurde, così le vostre vi sembreranno meno tragiche).
  • Ti impedirà di impazzire in casa, chiuderti nella tua solitudine di neo-mamma abbandonata dalle amiche in carriera o bimbifrequentatoridiasilo-munite (e che dunque non si mixano bene con il tuo) e iniziare a parlare con la tua immagine riflessa nello specchio perché, magari, si riuscirà ad organizzare un’uscita con le carrozzine tirate a lucido per l’occasione o ci si incontrerà al consultorio per fare il baby-massaggio (se poi qualcuno lo facesse anche a voi, sarebbe davvero il paradiso, ma non ci contate.).

Per ora mi sento di dire che il gruppo che si è formato è molto omogeneo e ci facciamo grandi risate, soprattutto quando l’ostetrica inizia a dire cose che vanno nel verso esattamente opposto a quello che ha detto l’infermiera il giorno prima, o quando ci rendiamo conto che alla fine siamo tutte diversamente gravidansiose, fissate e maniache della precisione e dell’organizzazione anche se, cerchiamo di farlo passare per una patologia data dall’avvicinarsi del parto.

Come accaduto la scorsa volta, anche ora posso ribadire, con una certa convinzione, che sono una madre degenere perché ho lavato tutti i vestitini di Mr Pippins, con il detersivo per i neonati e perché sono giorni che pulisco e disinfetto casa con prodotti che contengono varecchina, lisoformio e igienizzanti vari, oltre all’anticalcare. Non sia mai. In una casa per bene, dove sta per giungere un piccolo fagottino non si usano prodotti chimici a meno che non vogliate essere poste nel girone delle madri scellerate, quando il nuovo Dante 2.0 deciderà di scrivere una nuova Divina Commedia.

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Si usano solo prodotti naturali, e non quelli tipo bio (su cui sembra si possa chiudere un occhio con l’acquisto di prodotti, più o meno realizzati non industrialmente, in quei negozi dove vai con la tua boccetta per fartela riempire), Continua a leggere “Dal libro degli incontri del corso preparto, capitolo secondo”

Corso preparto parte prima: ti dico oggi quello che potevi fare ieri

Ottavo mese di gravidanza, tempo di preparativi spirituali, mentali, fisici e materiali. Il momento si avvicina, la borsa per l’ospedale/clinica è stata fatta e disfatta mille volte (e così fino all’ultimo) e ora è arrivato il fatidico momento del…(un po’ di suspense che non fa mai male)…CORSO PRE-PARTO! Croce e delizia di tutte le future mamme, fonte di notizie interessanti e utili ma anche, e non credo che la cosa valga solo per la gravida ansiosa, di ansie e paranoie.

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Giovedì è stato il mio primo giorno (come a scuola) e, avendo saltato il primo incontro, l’ostetrica mi ha fatto un mini-riassunto, alla velocità della luce, di quello di cui hanno parlato: educazione alimentare in gravidanza. Mi ha dato un opuscolo da leggere con tutti i “do and do not” del caso, l’elenco di frutta e verdura di stagione e tutti i rimedi naturali che si possono utilizzare per piccoli fastidi. Bene, tutto perfetto ma non ho potuto evitare di fare qualche piccola considerazione interiore:

Prima considerazione – Comunicare quale sia la giusta alimentazione a metà dell’ottavo mese forse non è che sia proprio una furbata. Magari al prossimo giro potrebbe tornare utile ma, adesso, mi sembra un po’ come il rimedio per non rompere le uova quando hai già fatto la frittata.

Seconda considerazione – Sono una futura madre snaturata. Ho mangiato scamorza affumicata e, ho fatto il peccato più peccaminoso del mondo: perdonami ostetrica perché ho mangiato lo speck (cotto e stracotto). Voi direte, ok lo hai cotto, la toxo l’abbiamo scongiurata? Eh no, il problema sta nell’affumicatura chimica che è potenzialmente dannosa. Sapete bene come sono fatta (dati i precedenti post), mi sono documentata fino alla paranoia su quello che si poteva mangiare e non, ho seguito (più o meno) il regime alimentare che mi ha dato la gine, ma questo è stato proprio un bel colpo basso. Le quantità non saranno state eccessive ma essendo una golosa patita di questi alimenti, non me li sono certo fatti mancare. Quindi ho “potenzialmente” avvelenato mio figlio. Probabilmente i servizi sociali me lo toglieranno subito. (sono ironica, ma non allegra).

Terza considerazione – Ma il prosciutto crudo non era visto come il demonio per chi non ha la positività alla toxoplasmosi? Non negatelo! Ve lo siete sognato in tutte le forme e avete eretto altarini di venerazione in attesa della grande abbuffata post-parto e ora, dopo tutto questo sacrificio, vengono a dirci che, in fondo, se è nella vaschetta, di marca buona e non in offerta, possiamo anche concederci questo lusso? (ATTENZIONE: non sto dicendo di scatenarvi, chiedete consiglio al vostro ginecologo! Io continuo a non mangiarlo) Mumble mumble, sono molto perplessa.

Quarta considerazione – Ora il demonio è diventato il prosciutto cotto. Spiegazione (dell’ostetrica): è il prosciutto crudo, cotto per l’appunto, quando ha dei difetti…quindi? Meglio evitarlo? Anche la mortadella (che non ho mai toccato in questo periodo, ma che molte amiche hanno gradito) non è vista di buon occhio in questo corso-preparto…ma dove sta quindi la verità? Non ne ho proprio idea!

La cosa deprimente è che tutte le tue certezze crollano come la casetta del primo porcellino (vedi che poi il maiale torna sempre) e quella sorta di missione che pensavi di star portando avanti con tale ed estrema precisione, Continua a leggere “Corso preparto parte prima: ti dico oggi quello che potevi fare ieri”

Nuove avventure: il primo post (su Principesse Colorate) non si scorda mai!

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E dopo le News arriva un’altra nuova sezione. Sono davvero felice di condividere questa prima collaborazione (spero lunga ed assidua) con il sito PrincipesseColorate (nato dalla mente creativa di Enrica Loffredo), un blog, un magazine e un incubatore di idee dove mamme e blogger, o meglio le moderne family managers, si icontrano, si scambiano opinioni e fanno rete, parlano e scrivono del loro mondo ma anche di lifestyle, cucina, bellezza, fashion, casa, fai da te e tanto altro.

Il ritorno a casa con il pargolo: visite parentali vs quiete familiare è il mio primo contributo e lo potete leggere qui!

Andate, leggete (ci sono tanti tanti articoli interessantissimi), condividete e diffondete più che potete!

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