Ma dove vai se la fidelity card non ce l’hai?

Come promesso, eccomi qua a parlarvi del colorato, psichedelico, e molto invadente, mondo delle fidelity card. Mie care gravide (sempre ansiose e non) anche se l’argomento non riguarda di certo solo chi si trova in gravidanza, sentivo la necessità di affrontarlo qui, prima di contattare uno psicologo o entrare a far parte dei fedeli-cardisti anonimi. Ma come mai la gravida ansiosa è tanto preoccupata per questo fenomeno, crescente e dilagante, che miete tra le sue vittime poveri portafogli inermi, a cui scoppiano le zip per il troppo ripieno in plastica, fenomeno adottato ormai anche dal bar sotto casa gestito dal Sig. Franco, plurisettantenne che non conosce internet (ma il registratore di cassa molto bene)? Cosa c’entra con lei e cosa mai potrà suscitare la sua ansia?

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Cerco di essere breve e coincisa nello spiegarlo.

No, non voglio dire quando nasce mio figlio. E no, non mi importa se poi mi fate lo sconto in ritardo. Fine.

Troppo breve?

Cerco di spiegarmi meglio. Avete presente i fanta-modulini, che le commesse in cassa ti propinano per ricevere la tesserina su cui accumulare punti (che o non portano quasi mai a nulla o tu non sei una “mangia pane e shopping” e non fai mai in tempo a raggiungere la quota per lo sconto)? Quelli su cui devi scrivere un po’ la storia della tua vita (manca solo il gruppo sanguigno ed è fatta…altro che privacy) per ricevere l’inutile oggetto in plastica che, puntualmente, quando ti serve non trovi, che nasconde le carte di credito e che, davanti al carabiniere di turno che ti ha fermato per il controllo dell’auto, con le mani umide di sudore (è inutile dire che quando siamo in quella situazione non ci sentiamo colpevoli a prescindere!) ti impedisce di prendere agevolmente la patente? Si…ok…ora astraetevi dalla vostra vita pre-gravidanza e focalizzatevi solo sugli ultimi giri di acquisti prenatali fatti.

Quante volte, in un pomeriggio, entrando in un nuovo negozio per bambini, vi siete sentite chiedere, nel compilare il suddetto modulo, la data presunta del parto? Continua a leggere “Ma dove vai se la fidelity card non ce l’hai?”

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Il sabato del villaggio

Di solito medito un po’ prima di scrivere un post ma per questa volta farò un’eccezione…insomma, oggi voglio scrivere un post a “ore zero” (più o meno), direttamente dal produttore al consumatore nel giro di pochissimo tempo (ed è per questo che non troverete le mie tanto amate illustrazioncine di corredo).

Sarà lo stato di gravidanza, ma ormai non reggo più i lunghi giri di acquisti, insomma lo shopping del sabato del villaggio proprio non lo tollero più, come direbbero qui a Roma “gna posso più fa”. La gravida ansiosa smania, si agita e si ansia per le mille persone che sbucano a destra e a manca, moto/auto muniti o bipedi, e che rallentano il suo programma di acquisti “pick and go”. Prima della gravidanza, ma forse anche qualche era prima, reggevo bene l’andare in giro per negozi e centri commerciali, avventurandomi come una farfalla di marchio in marchio e facendo incetta dei capi più convenienti ma anche di quelli che nella mia testa sembravano essere indispensabili. Ora mi sembra di entrare in un tritacarne o, forse meglio, in un circo confusionario e caotico in cui, tra giullari che vendono promozioni di ogni tipo, incantatori di borse pitonate e domatrici di maniache compulsivo-ossessive dello shopping, perdo completamente l’orientamento e la mia concentrazione si azzera totalmente (sembra sia un effetto collaterale della gravidanza che poi passa, anche se a me, se resta semi-permanente non è che mi dispiaccia, almeno fido marito si tranquillizza e non deve nascondere il bancomat).

In più, a quanto pare, a discapito di quanto dicono le percentuali sui nuovi nati, sembra che il reparto moda 0-36 mesi sia il più gettonato, neanche ci fosse la leggendaria pentola piena d’oro, lasciata incustodita da un folletto irlandese alla base di un arcobaleno di magliette 3-6 mesi. Un lillipuz alla moda (come li chiamo io da lillipuziano [piccolo] + puz [puzzetta]= piccola puzzetta) sembra essere diventato imprescindibili. Con una rapida occhiata la situazione che ormai si respira è questa:

Reparto donna – ragazze e ragazzette si aggirano con sguardo circospetto gettandosi sul maglione di tendenza in superofferta procurandosi contusioni e lividi per accaparrarsi l’ultima taglia 38.

Reparto uomo – balla di fieno che rotola tra le gambe di qualche adolescente con i pantaloni troppo stretti

Reparto bambini – parco giochi con scivoli allestiti in estemporanea da padri disperati per l’intrattenimento ludico dei pargoli che trovano divertente ricreare le macchinine a scontro con i carrelli del supermercato (e che puntualmente puntano la pancia di turno), stando in attesa di madri ormai svanite sotto pile di magliettine, ghettine, jeans e pantaloni di ogni taglia e colore, giacchettini, felpine, leggins con ogni fantasia (uno in più non fa mai male), gonnelline sportive o fru fru, copertine, giochini e giochetti.

Per non parlare, poi, degli store unicamente dedicati alle pancione e ai cuccioli…oggi ho capito che le 14.30 sono l’orario “intelligente” più sfruttato da tutti i genitori (neo o navigati) per andare in questi posti. Nei parcheggi adiacenti si può assistere anche a scene da mezzogiorno di fuoco del tipo “uomo uno e uomo due devono parcheggiare, i  posti  non Continua a leggere “Il sabato del villaggio”

Questioni di noccioline americane

Inizio questo post dicendo che adoro fido marito (non voglio fare la sdolcinata), in questi mesi di gravidanza, ma soprattutto di gravidansia, è stato, ed è, di grande supporto, non mollando mai e facendomi ridere a crepapelle (non vi dico con la vescica piena e al settimo mese che fatica nel trattenere la pipì) in molti, moltissimi momenti delle nostre giornate cariche di ansie, impegni e corse. Lo adoro talmente tanto che, quando, qualche pomeriggio fa in ascensore, mentre constatavo di essere diventata una panzona spropositata, mi ha detto “Sembri una nocciolina americana” (da intendersi il guscio), non ho potuto fare altro che scoppiare a ridere. Cioè, sulle prime sono rimasta un po’ interdetta, ma poi ho capito che era un complimento. Lui, poverino, si è affrettato ad aggiungere “Beh, si, è come cambia la postura con la pancia che ti fa assomigliare ad una nocciolina americana, a me piacciono le noccioline americane”. Non vi nego che il primo pensiero è andato subito al mio sedere e al verificare che non mi fosse spuntata anche la gobba, vista la forma ad otto del guscio di nocciolina. Diciamo che buttarla sul ridere ha scongiurato una crisi matrimoniale seria.

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Ma, scherzi a parte, è già da un po’ che nel guardarmi allo specchio, non ho potuto non notare i cambiamenti. Non che sia mai stata una stampellona di 1.80 m per 50 kg, ma il modello pin up imperfetta (ho detto imperfetta…concedetemi un po’ di tregua, sono in gravidanza! Non ho molta memoria della vita ante-gravidanza) poteva forse essere più realisticamente vicino a quello che ero e che, forse, a ragion veduta, non sarò più. Non mi sto lamentando, non voglio consolazioni (se non da cioccolato o pizza), ma vorrei solo fare una piccola riflessione. Visto il post sulla dieta della gravida, in cui avevo iniziato, seppur con qualche sgarro, una dieta da stoica guerriera (tutto regolare, prescritta dalla ginecologa), ora mi trovo quasi alla fine del settimo mese e ci sono certi giorni che mi mangerei anche lo spigolo del tavolo una volta sparecchiato. Certo, il seno ne ha beneficiato (non vi dico la mia grande sorpresa quando ho dovuto cambiare un reggiseno comprato 4a misura, che già mi sembrava enorme – a bassa voce, però, vi confesso che quando le guardo non mi sembrano proprio da 5a ma prendo e porto a casa senza protestare) ma tutto il resto a me sembra si sia gonfiato quasi fossi diventata l’omino di marshmallow dei Ghostbusters. Continua a leggere “Questioni di noccioline americane”

Vertigo

Prima o poi doveva succedere. Il numero di settimane mancanti si assottiglia sempre più e come per Capitan Uncino con il coccodrillo, o se volete, come per il Bianconiglio, il ticchettio dell’orologio si fa sempre più forte, presente e pressante anche nella mia gravidanza. Positività tanta, cuore pieno di una gioia immensa ma la gravidansia peggiora se ci penso. Come dicevo, prima o poi doveva succedere…ed è successo. Siamo andati a conoscere l’ostetrica che farà nascere Mr Pippins (come lo chiamo io) e a vedere la struttura dove il grande evento avrà luogo. Chi è nella mia stessa situazione o c’è passato da poco saprà che questo comporta diverse cose. Se quella stretta alla gola che noi gravide ansiose proviamo ogni 3×2, nemmeno fossimo ad una svendita al supermarket, non vi era venuta prima, ora ce l’avrete sicuramente.

Ma andiamo per gradi…la prima cosa che grava su di voi come una pignatta piena di pilloline di ansia anziché caramelle farcite di Xanax, sono le mille domande che al mondo circostante sono venute in mente, come se le vostre non bastassero…il principio base è quello giornalistico delle 5 interrogative “Chi, Come, Quando, Dove e Perché” ma ripetute e parafrasate in modo da formare una spirale di punti interrogativi senza fine, nella quale rimarrete intrappolate nemmeno foste la protagonista di Vertigo di Hitchcock. Domande, domande e domande, tante domande che dimenticherete di fare e che vi ricorderete solo una volta uscite, quando l’ostetrica è già sparita dietro il sipario di una sala parto e ha staccato il cellulare e voi rimanete lì con i dubbi che, sicuramente, qualcuno vi farà venire, rimarcando il fatto che non vi siete documentate a sufficienza. Fido marito sarà lì con voi, vi guarderà e con la vostra stessa espressione negli occhi, vi prenderà per mano, il cielo intanto avrà cominciato ad imbrunire e l’aria fresca della sera avvolgerà questo momento di condivisione, e vi dirà “Prendiamo la pizza tornando a casa?” e lì capirete di aver sposato l’uomo migliore che ci possa essere, che comprende le vostre necessità e sa come raggiungere il vostro cuore di gravida affamata perenne.

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La parte, però, che almeno alla sottoscritta ha davvero fatto venire un po’ di panico, tanto da titubare per un istante davanti alla domanda di fido marito “vuoi anche un supplì?”, è stato il tour turistico tra i vari blocchi sequenziali di quello che sarà il momento del parto. Continua a leggere “Vertigo”

AAA cercasi disperatamente…camicia da parto!

Come vi avevo anticipato nell’ultimo post (scusate la latitanza ma la gravidanza si inizia a far sentire) il capitolo shopping per l’ospedale non si poteva chiudere senza almeno accennare alle esaltanti peripezie che la gravida ansiosa ha dovuto affrontare per trovare il necessario (e che fosse anche di suo gusto…poi uno dice che si fa venire l’ansia) per la permanenza post-parto. Dato che l’ansia di avere tutto pronto ormai è cosa accertata, l’acquisto delle camice da notte, ha avuto il suo epilogo qualche giorno fa, dopo ardua ricerca. Ovviamente il fatto di voler trovare a tutti i costi tessuti adatti per l’era delle castagne mentre fuori quella delle fiamme impera, non è stato certo facile ma si sa, una gravida ansiosa non si ferma davanti a nulla, si ansia ma non molla fino al raggiungimento dell’obiettivo che le rilascerà la giusta dose di endorfine necessaria (appena) per traghettarla all’ansia successiva.

Complice la noia e il caldo asfissiante dell’estate in città, la ricerca ha avuto avvio tra negozi votati al sacrificio estremo di un’apertura in pieno Agosto e il sempre onnipresente web che tutto contiene ma che si rivela solo all’internauta che gli rivolge la domanda corretta. Insomma, un’apriti sesamo 2.0. Nei negozi ci sarò passata un giorno si e l’altro anche…ci mancava poco che mi mettessi a sballare i colli insieme alle commesse per vedere se quello che contenevano poteva fare al caso mio. Sappiate, mie care che leggete, che essere in gravidansia richiede anche un lavoro certosino e di grande cura nell’essere coerenti con se stesse…il motto è: se ho detto che oggi devo trovare quella cosa, oggi la trovo…ma dato che sapete che così non è, sapete anche che al rientro a casa partirà il valzer dell’unghia smangiucchiata in attesa della nuova settimana e dei nuovi arrivi.

Adesso, a parte l’esagerazione, neanche troppo lontana dalla verità, la questione è stata aggravata da una serie di motivazione che, secondo la scrivente, possono risultare più che oneste e, forse, anche di applicazione generale.

  1. La prima è di gusto: a me le camicie da notte non sono mai piaciute, soprattutto in inverno…ditemi voi se è piacevole ritrovarsi con le natiche al vento in una fredda notte di gennaio, magari dopo aver scalciato via il piumone causa incubo notturno.
  2. La seconda è di carattere economico, per quanto i costi di alcune non siano esorbitanti, spendere anche un centinaio di euro (ma anche meno) per tre cose che so già che non metterò mai più, non rende felice la gravida ansiosa.
  3. La terza è legata alla propria dignità. Scorrendo tra le numerose immagini trovate su Amazon (dove ho poi acquistato i 2/3 del necessario), sotto la voce “Camicia da notte parto”, mi sono domandata il perché dovessi trovarmi a scegliere tra gravida sexy (per alcune mancava solo il perizoma in tinta e la frusta) e la nipote di nonna Belarda (kit composta da camicia e berretto da notte).

Mi sono, poi, venute, in mente alcune considerazione guardando sempre le stesse immagini, riguardo ai centimetri di stoffa usati e alle pose ammiccanti delle modelle in “finta” gravidanza. Gli interrogativi che ne sono nati sono questi:  perché  dovrei  scegliere

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La corrida del corredino

Arrivate al secondo trimestre di gravidanza, le settimane passeranno velocissime, anche se siete in gravidansia, e in un attimo avrete il piede già nel settimo mese. Per quanto, se appartenete alla categoria delle gravide ansiose, avrete tentato già in tutti i modi di acquistare tutto il necessario per la valigia dell’ospedale in tempi non sospetti (ma anche trio, fasciatoi, tutine di ogni forma-dimensione-colore, lettino, pannolini, e via dicendo), avrete sicuramente trovato numerosi ostacoli disseminati sul vostro percorso che vi avranno fatto rallentare la maratona “prima della classe così non mi ansio”. Ma pur avendoci messo tutte le vostre indiscutibili forze (più o meno, dato che in questo periodo, almeno la sottoscritta, si sente la pressione sotto le scarpe), tentando di fare il più perfetto salto in lungo della storia, librandovi nell’aria come maestose gazzelle, il risultato sarà stato quello di esservi incollate la stecca cadendo rovinosamente fuori dal materasso di gommapiuma, con un tonfo da goffo ippopotamo. Ma non per il vostro girovita che si sta gonfiando in maniera proporzionale al vostro fondoschiena (quella è un’altra ansia che affronteremo poi), ma perché tutti, in modo volontario o inconscio, cercheranno di ostacolarvi nel vostro proposito migliore: essere pronta a qualunque evenienza.

Per alcuni questo suona come portarsi sfiga da soli, per altri come una sana abitudine razionale. In qualità di gravida ansiosa sono più propensa alla seconda visione del mondo anche se, soprattutto ora, mi si è contaminata con la prima. In ogni caso, voi vi sarete messe il caschetto alla sturmtruppen, troppo calzato sugli occhi per vedere i vari pali disseminati sul vostro cammino, e sarete partite come treni per raggiungere gli obiettivi. Bene, la prima ondata di ansia verrà generata da chi appartiene alla prima categoria “Ma che vuoi fare tutto ora, è presto…e poi iniziare troppo presto porta male…aspetta almeno il settimo mese”…in questo gruppo sono da inserire un po’ tutti tra commesse, amici, qualche parente superstiziosa, le voci interiori che hanno fatto il corso accelerato di bastardaggine, e anche forse, qualche cicogna in volo…fido marito cerca di tenere più che altro a freno le voglie spasmodiche di acquisti taglia neonato che stanno iniziando a pervadere la gravida (ansiosa o meno) già dal quarto mese, per preservare l’integrità patrimoniale della famiglia.

La seconda ondata di ansia vi colpirà proprio lì, al centro del vostro essere “shopaholic”, proprio lì dove nuove connessioni neurali vi stanno trasformando da fashionista (non proprio il mio caso) …

Gravidanza-Vestitini-Neonato-Scelta Continua a leggere “La corrida del corredino”

LoSapevatePresentazioneIn questa calda domenica di fine Agosto in città, mentre mio figlio mi riempie di affettuosi calcetti per farmi stare serena, ho deciso di inaugurare una piccola rubrica in cui, per una volta, non sentirete blaterare la gravida ansiosa, ma cercherò di riportare qualche informazione seria e rispettabile che possa rallegrare e intenerire (magari anche rasserenare) le ansiosette come me.

Da oggi parte la nuova avventura de I “lo sapevate” della Gravida Ansiosa (link qui).     Stay tuned!

Parole, parole, parole

Cercare di far sembrare tutto esilarante non è sempre semplice, soprattutto in gravidanza, o meglio in gravidansia, ma ci sono delle situazioni che a lungo andare, se perpetrate nel tempo, diventano talmente ridondanti da sembrare quasi una persecutio ad personam dai risvolti comici. Credo, infatti, che ci sia un folletto tanto simpatico quanto masochista (lo stesso che suggerisce ai piccolini di mettersi podalici due giorni prima del parto) che si diverte a prendere in giro la povera gravida già in preda a stati ansiogeni, mettendo sulla sua strada caricature umane di ogni tipo, con storie e leggende da racconto epico cavalleresco. Eh si, perché dicerie e detti (e deliri, aggiungerei io) sembrano proprio presi dal Medioevo. A volte la gravida ansiosa si sente intrappolata in un vorticoso gioco dell’oca, monopoli o affini (o come piacerebbe a me, in un bel videogioco di quelli sparatutto) il cui scopo è arrivare incolumi alla fine tra “evita quello, torna indietro di tre caselle, spostati sulla destra” e via dicendo, in cui ogni carta pescata è una nuova avventura che metterà alla prova la nostra eroina.

Sarà capitato a tutte di incontrare amici, parenti e conoscenti che portavano con sé una bella storia da raccontare, ma non una di quelle da ridere o romantiche no, mica puoi raccontare alla gravida ansiosa la favola con i micetti carini e coccolosi, no, ma qualche leggenda tramandata di generazione in generazione sulla figlia della sorella della comare della bisnonna della trisavola che ad occhio e croce sarà vissuta tra il 1500 e il 1800.

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Le voglie sono un evergreen, rimangono in top five da decenni. Assolutamente evitare di toccarsi parti troppo in vista quando ci viene voglia di fragole, more, mirtilli o altri frutti rossi, cioccolata…ma se ci viene voglia di patatine fritte, pollo allo spiedo o gelato al puffo non saprei quale potrebbe essere il risultato…ovviamente la scienza non conviene con le forti motivazioni sulla correlazione tra voglie e macchie sostenute dalla nostra vicina di casa. Quella delle collane e dei girocolli, poi, non saprei se definirla inquietante o spersonalizzante…in ogni caso la prima reazione a caldo è strapparsi di dosso immediatamente il girocollo di perle della bisnonna, senza indugio né pena per la pioggia di sfere che ne consegue. La seconda reazione (dopo aver raccolto ogni singola perla per farla ri-infilare), con la mente un po’ più lucida, ma non troppo, è di accantonare i girocolli o le collane troppo strette, prediligendo quelle di una lunghezza sufficientemente ampia per prendere a lazzo la luna (come dire: per non saper né leggere né scrivere ma anche qui fondamenti scientifici non ce ne sono).

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Tempo di vacanze, tempo di zanzare

La gravida ansiosa, pur non smettendo di essere tale, si prende qualche giorno di vacanza. Continuate a seguirla perchè il prossimo post sarà tutto da ridere e arriverà subito dopo Ferragosto.

Buone vacanze mie care gravide ansiose. Vi lascio con questa illustrazione che non corrisponde molto alla realtà (non sono così malata), a parte l’antizanzare (rigorosamente naturale) ma visto che siamo in tempo di Olimpiadi, mi sembrava appropriata.

Non dimenticatevi di essere fiere di voi!!! Non siete strambe siete solo in gravidANSIA!

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Buonanotte e sogni…d’Ansia

Visto che in gravidanza le cose sono tutte semplicissime (vedi cibo e compagnia), ovviamente qualche altra cosetta la dovevamo aggiungere. Infatti, la gravida ansiosa, mie care, fin dall’inizio ha avuto a che fare, come penso molte altre di voi, con la fatidica domanda: ma quando dormo, che posizione devo assumere? A me personalmente questo tarlo ha attanagliato la mente fin dalle prime settimane.

Dormire-Gravidanza-Fianco-Sinistro

Nel letto non sono una che si gira come un’indemoniata (rubo le coperte a mio marito per diventare un involtino di stoffa, quello si), qualche volta cambio per colpa delle gambe che di tanto in tanto mi fanno male…ma la mia posizione preferita in assoluto è a pancia in sotto. Certe dormite che non vi dico! Quando sono rimasta incinta, la cosa più ovvia mi è sembrata eliminare, a malincuore, l’atteggiamento notturno da bradipo in letargo ed assumere posizioni più consone. I primissimi giorni, quando ancora non avevo chiesto all’oracolo telematico (leggi: internet), dormivo girata su un fianco con una mano che avvolgeva la pancia, per sostenerla (non vi dico che anchilosi la mattina). Poi ho scoperto che l’evoluzione in campo “prodotti per le gestanti” ha creato oggetti morbidi (leggi: cuscini) e comodi, che possono risolvere numerosi problemi. Anche qui, prima di arrivare alla conclusione di acquistare una di queste moderne tecnologie, ho provato con i famosi tre cuscini da mettere uno tra le gambe, uno sotto la pancia e uno sotto alla testa…tutto bene fino a che non decidevo di andare in bagno o girarmi. Una strage di guanciali e per rimettermi nella posizione fetale di quando mi ero coricata si poteva assistere a scene un po’ fantozziane. Alla fine ho ceduto al cuscinone intero fatto appositamente per la situazione. Lo so, ho ceduto, perdonate questa debolezza.

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Anticipando un po’ d’ansia

Il caldo torrido e le vacanze felicemente, ma anche un po’ ansiosamente, forzate rendono l’aggiornamento con nuovi post un po’ più rallentato. Ma, anche se sembra, in realtà la gravida ansiosa non va mai in vacanza, o quasi, anzi è l’ansia che non prende mai una pausa.

Riflettevo su una frase pronunciata da Charlie Brown in una striscia dei Peanuts di C.M. Schultz (non ricordo bene quale): La vita è sostituire una preoccupazione con un’altra. Ebbene si, mie care, penso che sia davvero una grande verità…vero per la vita di tutti i giorni, figuriamoci in gravidanza.

Frase

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Cib-ANSIA 2

Vi è mancata un po’ di ansia in questi giorni? Se l’ultimo post della gravida ansiosa sulle calorie in gravidanza, forse, era un po’ più leggero del solito, da questo non si scappa. Ebbene si, perché parlando di cibo, come vi avevo già detto qualche giorno fa, si potrebbero scrivere fiumi e fiumi di parole.

Se mantenere un peso stabile o, meglio, che cresce in modo non eccessivo seguendo i classici manuali di ginecologia, è un’impresa ardua ma che ci prendiamo in carico come moderne eroine, soprattutto per evitare che il giro vita post-parto sembri una ciambella da mare mezza sgonfia, evitare alcuni cibi (nocivi, pericolosi, contaminati) o disinfettarli in modo ossessivo per non contrarre batteri che su di essi si possano essere adagiati, è davvero sfibrante. Fisicamente e psicologicamente. Fisicamente perché per togliere l’amuchina dalle verdure e dalla frutta ci vogliono almeno un migliaio di risciacqui (il bicarbonato alla gravida ansiosa dopo un po’ sembrava non essere molto efficace). Sfibrante perché la testa è sempre in allerta e vi farà rimporre anche quello che state mettendo sotto i denti, in un mezzogiorno di fornelli con la fame che vi contorce lo stomaco. La mente delle gravide ansiose, ricordate bene, è subdola e si insinua nei vostri dolci pensieri culinari per infrangerli contro la dura e cruda realtà. Della vostra immaginazione, ma realtà.

Ora a parte queste digressioni sceniche, esistono effettivamente rischi e pericoli che potrebbero compromettere lo stato della nostra attesa, dello sviluppo del piccolino e la nostra salute. Non sto qui a fare l’elenco di quello che si può mangiare o no in gravidanza, perché per quello ci sono mille siti molto più autorevoli di questo che elencano cibi si e no, ma ancor meglio c’è il medico di fiducia.

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Cib-ANSIA: la dieta della gravida

Ci ho messo un po’ per arrivare a questo post perché l’argomento richiede tempo e riflessione. No, a parte gli scherzi, penso sia il momento di affrontare la questione cibo in gravidANSIA. Anticipo già che con ogni probabilità ci sarà il post numero uno, due e forse anche tre vista la mole di cose da non poter mangiare, le possibili cose da contrarre e le cose che generano ansia (ho volutamente parlato di cose per lasciare un po’ di suspense).

Parto innanzitutto dal rapporto con il cibo che, per quanto non ossessivo prima della gravidanza, si è manifestato un po’ ostile già dai primi mesi. La prima cosa che la ginecologa mi ha detto è che avrei dovuto evitare di prendere troppi chili, massimo dodici, per poter scongiurare complicazioni, diabete gestazionale e tante altre cose che ogni futura mamma si sarà sentita dire. Benissimo. Nessun problema, regime alimentare alla mano e lieve nausea mi sembravano una buona premessa per evitare la lievitazione fisiologica. Ma non avevo fatto i conti con: noia dovuta a riposo forzato, golosità di base pre-gravidica e gravidica, passione spasmodica per pizza, pane e carboidrati e via dicendo. Il primo scoglio, dunque, che mi si è presentato davanti in questo divertente stato di gravidANSIA è stata l’angoscia da aumento di peso. Non sono mai stata una persona estremamente attenta alle calorie, ma nemmeno un tritarifiuti, diciamo il giusto equilibrio tra “sono perennemente a dieta e mi nutro di aria” e “portatemi un altro hamburger e patatine, salse e quanto di più calorico esista al mondo.” Ma pur avendo un equilibrio interiore (molto molto precario riguardo il cibo) lo spauracchio di metter su peso eccessivo sta diventando un tantino troppo invadente.

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Calci di inizio…ansia!

Dopo tanta attesa finalmente giunge il momento, in gravidanza, in cui il piccolino incomincia a far sentire la sua presenza. Iniziano i primi calcetti e la futura mamma si sente più tranquilla. C’è chi avverte i primi movimenti già verso la 19a-20a settimana, chi più tardi ma, in ogni caso, prima o poi, il tanto atteso momento arriva. Dunque, voi penserete, che finalmente anche la gravida ansiosa inizi a rilassarsi, a pensare che è tutto ok e che quei piccoli movimenti possano regalarle un abbassamento di tensione notevole. Beh, a rigor di logica, dovrebbe essere così, ma la mente della gravida ansiosa genera mostri come il sonno della ragione. Quello che per una gravidanza normale, risulta essere un momento piacevole in cui il calcetto del pargolo arriva inaspettato, nel caso di una gravidANSIA, dal momento in cui il “circo” si mette in moto, diventa una specie di droga anti-agitazione che, però, non essendo rilasciata regolarmente, produce l’effetto contrario. Certo un po’ esagero nel calcare la mano, ma può capitare che nella mente della gravida ansiosa (io e mille altre future neo-mamme) si formulino domande del tipo: si muove troppo, forse c’è qualcosa che non va? Oggi non l’ho sentito per niente, forse c’è qualcosa che non va? Il calcio era debole, forse c’è qualcosa che non va? Insomma, un loop mentale da cui non esce salvo nemmeno il corazzato futuro papino che con tanta amorevole premura, cerca di farci rinsavire.

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