Questioni di noccioline americane

Inizio questo post dicendo che adoro fido marito (non voglio fare la sdolcinata), in questi mesi di gravidanza, ma soprattutto di gravidansia, è stato, ed è, di grande supporto, non mollando mai e facendomi ridere a crepapelle (non vi dico con la vescica piena e al settimo mese che fatica nel trattenere la pipì) in molti, moltissimi momenti delle nostre giornate cariche di ansie, impegni e corse. Lo adoro talmente tanto che, quando, qualche pomeriggio fa in ascensore, mentre constatavo di essere diventata una panzona spropositata, mi ha detto “Sembri una nocciolina americana” (da intendersi il guscio), non ho potuto fare altro che scoppiare a ridere. Cioè, sulle prime sono rimasta un po’ interdetta, ma poi ho capito che era un complimento. Lui, poverino, si è affrettato ad aggiungere “Beh, si, è come cambia la postura con la pancia che ti fa assomigliare ad una nocciolina americana, a me piacciono le noccioline americane”. Non vi nego che il primo pensiero è andato subito al mio sedere e al verificare che non mi fosse spuntata anche la gobba, vista la forma ad otto del guscio di nocciolina. Diciamo che buttarla sul ridere ha scongiurato una crisi matrimoniale seria.

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Ma, scherzi a parte, è già da un po’ che nel guardarmi allo specchio, non ho potuto non notare i cambiamenti. Non che sia mai stata una stampellona di 1.80 m per 50 kg, ma il modello pin up imperfetta (ho detto imperfetta…concedetemi un po’ di tregua, sono in gravidanza! Non ho molta memoria della vita ante-gravidanza) poteva forse essere più realisticamente vicino a quello che ero e che, forse, a ragion veduta, non sarò più. Non mi sto lamentando, non voglio consolazioni (se non da cioccolato o pizza), ma vorrei solo fare una piccola riflessione. Visto il post sulla dieta della gravida, in cui avevo iniziato, seppur con qualche sgarro, una dieta da stoica guerriera (tutto regolare, prescritta dalla ginecologa), ora mi trovo quasi alla fine del settimo mese e ci sono certi giorni che mi mangerei anche lo spigolo del tavolo una volta sparecchiato. Certo, il seno ne ha beneficiato (non vi dico la mia grande sorpresa quando ho dovuto cambiare un reggiseno comprato 4a misura, che già mi sembrava enorme – a bassa voce, però, vi confesso che quando le guardo non mi sembrano proprio da 5a ma prendo e porto a casa senza protestare) ma tutto il resto a me sembra si sia gonfiato quasi fossi diventata l’omino di marshmallow dei Ghostbusters. Continua a leggere “Questioni di noccioline americane”

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